BECA, all’anagrafe Edoardo Becattini, classe ’98, è un cantautore italiano e artista poliedrico dalle sonorità indie a cui piace guardare oltreoceano per le melodie e gli arrangiamenti sempre all’avanguardia. La “penna” invece, è decisamente tipica del contemporaneo cantautorato italiano, I suoi testi sono caratterizzati da profondità e immediatezza. Dopo il singolo “Caffè” (uscito il 7/6), in cui il mare di Beca profuma finalmente del caldo dell’estate e dei falò notturni sulla spiaggia, ha luce il suo primo album, “Conchiglie”, il compimento del viaggio in cui il cantautore viareggino si immerge, specchiando I propri stati d’animo nei riflessi cangianti della sua città. L’album, prodotto da Nicola Baronti (Venus In Furs, Tōru), esce per l’etichetta La Rue Music Records.
Una città distopica, una storia da raccontare, un romanzo di fantascienza non poi così lontano dalla nostra realtà: NEBBIOSA è il nuovo disco di Davide Sciacchitano, in arte NEBBIOSO. PROFONDO SONNO è il singolo scelto per accompagnarci in una metropoli oscura e piena di segreti. È di grande attualità il dibattito sull’intelligenza artificiale e il controllo dei nostri dati da parte di aziende e governi: l’album affronta queste tematiche ponendo l’accento sulla necessità di recuperare un’umanità che parrebbe in via d’estinzione, partendo dall’accettazione delle proprie “piccole paure”. Il suono del basso ci introduce a un brano misterioso ma anche rivelatore, dalle sonorità che portano con sé qualche reminiscenza del Bristol Sound. Una narrazione dai molti livelli, anche musicali, che si incentra intorno alla figura enigmatica della sedicenne Nebbiosa, vittima sacrificale ma capace di mostrare virtù da combattente. “Profondo sonno è una dolce parola utilizzata nella città di Tr3SeiZer0 per dire morte, o meglio, per non dire della trama che il sindaco Padre sta ordendo ai danni dei suoi cittadini: addormentare tutti per poter introdurre una popolazione artificiale: gli uomini-dio. La sedicenne Nebbiosa, protagonista di questa distopia dalle atmosfere brumose ispirate alla Milano de La Nebbiosa di Pasolini, in questo frame si immagina di fronte al Padre: realizza di essere abbastanza cresciuta per affrontarlo ed impedire che si ripeta una nuova Jonestown. Sarà troppo tardi?”
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NEBBIOSO-DAVIDE SCIACCHITANO nasce in inverno e fin da piccolo è attratto dal potere magnetico del basso. Suona con diverse formazioni e cantautori tra cui Luna e un Quarto, Lino Straulino e Rebi Rivale, vincendo innumerevoli premi. Si occupa di giornalismo e di come i media influenzano i processi cognitivi. Per questo progetto ha coinvolto i musicisti che ritiene più interessanti e da tenere sott’occhio per qualità e contenuti: Michela Grena, voce dei B.R. Stylers di Paolo Baldini e oggi leader dei Wicked Dub Division; Mirko Cisilino, giovane trombettista che vanta collaborazioni con numerosi musicisti del panorama jazz contemporaneo e non solo jazz (Calibro 35); Cristiano Deison, punto di riferimento in Europa per l’elettronica sperimentale con collaborazioni internazionali e nazionali (Teho Teardo); Simone Serafini, contrabbassista e bassista con alle spalle centinaia di pubblicazioni e collaborazioni internazionali; Emanuele Pertoldi – Shaded Explorer, e Luca Tomassi ingegneri del suono; Dario Senes degli Ant Abusers ; il cantautore Jacopo Casadio; l’attore Fabiano Fantini; il giovane violinista Giacomo Ambrosino. Dora Tubaro per le grafiche e le idee.
LIGHT LEAD sono un duo composto dalla cantante MIO la cui voce profonda e ipnotizzante mescolata con le raffinate chitarre del chitarrista DAVIDE PANADA crea la loro miscela sonora unica di dream pop, alternative e indie pop. Con il loro EP di debutto che ha ricevuto elogi dalla stampa italiana come ROCKIT, DLSO, ROCKERILLA, L’INDIEPENDENTE e con spettacoli che includono il supporto di GIOVANNI FERRARIO (John Parish e PJ Harvey, Hugo Race & True Spirit…), sono entrati in studio all’inizio del 2023 con produttore LUCA BOSSI per registrare il loro secondo EP. Il loro primo singolo RUNNING è stato pubblicato nel febbraio 2023, seguito da THE FIGHT ad aprile 2023.
Siamo una band formata da quattro musicisti con una lunga esperienza live, provenienti da diversi progetti musicali e amanti del rock nelle sue più diverse sfumature.
Nel maggio del 2017 ci siamo aggiudicati il Tregnago Rock Contest, concorso musicale tra i più prestigiosi della provincia di Verona. Questo riconoscimento ci ha stimolati a lavorare maggiormente sui nostri brani e ci ha portati a creare “Terapia d’Arte”, il nostro primo album autoprodotto, uscito nell’aprile 2018, che comprende 8 nostri inediti più una versione molto particolare de “La radio”, celebre brano di Eugenio Finardi.
Nel luglio del 2022 abbiamo invece pubblicato “Passi”, il nostro nuovo ep che contiene 4 nuovi brani inediti per i quali abbiamo avuto l’opportunità di collaborare in fase di pre-produzione con Andrea Zanichelli, frontman della band emiliana Il Nucleo. Ci trovate online nelle nostre pagine ufficiali Facebook, Instagram e Youtube.
I WINSTONED iniziano il loro viaggio a Bari nel 2021, in un box autogestito situato tre piani sotto terra. La formazione è composta da cinque elementi, accomunati dalla passione per la musica, in particolare per la musica rock. Il gruppo nasce da lunghe e improvvisate, comincia a esibirsi dal vivo nei pub e locali baresi, dimostrando la propria valenza soprattutto nella dimensione del live.
Innumerevoli i concerti tenuti tra Bari e provincia, culminati nell’esibizione allo Stadio San Nicola in apertura della partita Bari – Perugia. La loro attività concertistica è accompagnata da una forte presenza nei canali di comunicazione a livello locale: si contano nell’ultimo anno apparizioni nei programmi e nelle radio We Believe In Music di Radio Punto Musica, Radio Centro Adelfia (Intervistati con Pino Scarpettini dei New Trolls) e Telebari.
Il rock dei Winston tuttavia è esente da qualsivoglia classificazione: nasce dalla commistione delle singole individualità dei sei elementi, e si mescola con blues, funky, R&B per dar vita a ciò che i Winston stessi si divertono a chiamare “rock flâneur”.
La graffiante chitarra di Elvio Carrieri rappresenta in tutto e per tutto l’influenza stonesiana, coniugata a una sezione ritmica di Pablo Procacci e Lorenzo Scillitani (basso e batteria) che risente fortemente degli stilemi del metal. L’asso nella manica del gruppo risulta tuttavia essere la tastiera di Antonio Argentieri, che in fase di arrangiamento e di scrittura contribuisce alla creazione di contrappunti e innovazioni sonore. Il tutto è coronato dalla voce di Niko Ladisa, pressoché unica nel suo genere, che riflette le influenze dell’R&B e dei primi performer rock.
RAESTA è nato e cresciuto in una famiglia votata allo sport, ma un difetto al suo cuore lo incoraggia a cercare il suo posto nell’arte e a nutrire la sua indole creativa per dargli conforto e spazio.
Sin dalla prima infanzia mostra una spiccata capacità nelle arti figurative e a otto anni, inizia a cimentarsi con le prime lezioni di pianoforte, aprendo la via a una strada che ancora sta percorrendo.
Diventa batterista e coarrangiatore in alcune band dreampop e folk della provincia di Bari. Dopo un Erasmus in Spagna e numerosi viaggi, comincia ad inseguire un suo ideale di musica che lo porterà a scoprire il mondo dell’elettronica e della produzione homemade. Si fa sempre più chiara la sua volontà di unire la musica cantautorale della grande tradizione italiana con le più recenti tendenze internazionali. Decide quindi di mettersi in gioco in prima persona in un suo progetto musicale, diventando frontman della band alt-rock “Ilaria in una Stanza”, con cui nel 2015 rilascia l’ep “Scrumble!” (prod. Makai).
Per motivi di studio, rimane in Puglia fino al 2017 quando, approdato a Roma, trova nuova linfa e ispirazione: registra e rilascia il suo primo singolo “Distant Worlds / Wake up!”. Nel 2018 pubblica “Vienna” (prod. Andrea Allocca) ed inizia la collaborazione con Vincenzo Vescera. Nel 2019 è finalista a La Spezia del Premio Lunezia.
Il suo debutto in un album in italiano avverrà dopo l’incontro con Riccardo Sinigallia, che consiglierà una produzione a quattro mani con il cantautore Vincenzo Vescera (Vinvè): esce “Biancalancia” nel maggio del 2021 (prod. Vinvè Multimedia), distribuito Artist First. L’album è stato candidato alle targhe Tenco 2021. Ha realizzato l’EP “Resto a sud” ( all’interno con Francesco Di Bella), “Tu non mi basti mai” con Federica Fornabaio. Dal 2022 sta lavorando sulla produzione del primo Album/Ep solista (Natural Headquarter Studio, Ferrara) la cui uscita è prevista nel 2023.
Vito Carrone è un cantautore e chitarrista pugliese, ascoltando vecchi dischi trovati in casa ha cominciato ad amare il caldo suono della chitarra, che ha iniziato a suonare a 13 anni. Dopo aver militato in numerose band del panorama pugliese, si dedica alle sue produzioni, influenzato del blues, rock psichedelico e dai grandi songwriter americani.
Studia al Conservatorio N.Rota di Monopoli.
Durante la carriera con diverse formazioni, si è esibito in note rassegne e festival nazionali ed internazionali come “Bridging Differences Through Music” Il “Fasanomusica”, “Musica contro le mafie”, “Ciccio Riccio in tour”… calcando gli stessi palchi e collaborando con artisti come: Mario Venuti, Mattia Bazar, Roy Paci, Dodi Battaglia, Erica Mou, The Niro, Roberto Ottaviano, Antonio Di Lorenzo… Ha registrato dischi con: Vince Abbracciante, Antonio Di Lorenzo, Marc Ribot, John Medeski…
Nel 2017 ha pubblicato il suo primo singolo “Clochard” che lo ha portato a collaborare con Bruno Cabassi “Storico musicista di Lucio Dalla & Gli Idoli”, e portato in tour per l’Italia e in Turchia nel 2018.
Nel 2019 inizia a collaborare al progetto Officine Musicali (un accademia musicale per giovani talenti) insegnando chitarra, canto e recording.
Nel 2022 realizza il suo primo album da solista “Come in un Quadro di Hopper” omaggio al pittore Edward Hopper, con alcuni dei migliori musicisti pugliesi (Antonio Di Lorenzo, Vince Abbracciante, Camillo Pace e Paolo Daniele Davide Saccomanno ecc…) che ha presentato nel settembre del 2022 Al Fermenti festival e a teatro per il “Teatro Pubblico Pugliese” in concerti con consenso da parte di stampa e tv locali e nazionali.
Nel 2023 omaggia “The Dark Side of the Moon” dei Pink Floyd per il suo 50° anniversario con Roberto Ottaviano. E collabora a “The Sweet Survivor” il disco di Antonio Di Lorenzo con star internazionali del calibro di Marc Ribot “Elvis Costello, Robert Plant…” e John Medeski “Medeski Martin & Wood”.
Nero e senza difese: il ghiaccio di cui racconta IL CINQUE è meritevole di un grido d’allarme che tutti dovremmo ascoltare. BLACK DEFENSELESS ICE, tratta dal nuovo album LIFE THEATER, è la nuova canzone de IL CINQUE, affiancata da un videoclip che si basa su concetti visivi potenti.
“È un grido disperato da parte della Natura verso l’uomo che la sta uccidendo. Ho preso come simbolo lo scioglimento dei ghiacciai causati dagli interessi dell’uomo che rappresento con la parola “Black” (Nero) che indica il Petrolio, il più grande motivo di surriscaldamento terrestre insieme a tutti i suoi derivati o simili. Per questo ho immaginato un ghiacciaio indifeso sporcato dal nero petrolio degli interessi umani, che a nome della Natura, vedendosi ferito come un soldato in battaglia grida verso l’uomo chiedendogli perché fa questo, perché uccida il proprio mondo”.
IL CINQUE è un cantautore monferrino con un background composto da varie influenze che vanno dal metal, al country rock, al folk, all’indie rock italiano, al progressive metal, fino al post grunge e all’alternative rock. Dopo aver pubblicato alcuni album ed EP come bassista di formazioni indie rock, rock ed epic metal, dal 2014 al 2017 ha pubblicato tre album con la modern metal band “Ivory Times” di cui è songwriter, cantante, bassista e co-compositore. Nella primavera 2020, durante la quarantena che lo ha costretto a casa per due mesi, ha scritto, composto e registrato il suo primo album solista, LIFE THEATER.
Un inizio da cantautore old-school, ispirato da un sound britannico ma da un’anima italiana. Questo dualismo ha portato CRISTIANO PUCCI a trasferirsi a Londra dove, nel 2011, ha iniziato la sua personale ricerca artistica, collaborando con band come M. STATE PROJECT e contemporaneamente componendo i suoi primi brani da solista. Dal 2020 entra a far parte di La Rue Music Records in Italia grazie al secondo album solista SEX & LOVE (2019).
È un artista poliedrico che è riuscito a mescolare bene l’ispirazione della produzione dello Studio Tana del Bianconiglio in Italia con le nuove influenze Glam Rock a Londra. Dal 2021 collabora con la sua band nella produzione di live ispirati ad artisti come Marc Bolan & T.Rex, Hendrix, Nirvana, Muse, Beatles e Queen.
Dopo il video del singolo WILD BLOOM, che ha subito catturato l’attenzione del pubblico e della stampa, ha proposto una reinterpretazione molto personale del classico di John Lennon, WORKING CLASS HERO. A pochi mesi dall’uscita del suo ultimo singolo ALL THE POWER OF DESIRE ha pubblicato l’EP MADNESS IN HEAVEN.
“Limiti” è il nuovo singolo die CABle21, dopo l’uscita dell’album “Simbolatria” nel 2023. Il pezzo è un road trip lungo i confini fisici e mentali che costellano e condizionano il nostro quotidiano. Il filo spinato si srotola davanti ai nostri occhi e non solo i rifugiati vi rimangono impigliati, ma anche le nostre certezze e la nostra morale da aperitivo e selfie. Il ritmo incalzante risponde all’ansia di sicurezza del protagonista del pezzo, impegnato ad alzare barriere per difendersi tra cavi elettrici e timbri in rilievo, fino a scoprire poi che il risultato del suo agire è solo una grande solitudine, da cui probabilmente non si potrà più separare. Il testo è stato ispirato da un fumetto pubblicato alcuni anni fa da Orlenz (CABle21) e Sergio Masala (SmasaLab). La copertina è tratta da una tavola di quel fumetto.Il brano è stato scritto dai CABle21 (Gazza, Zilva e Orlenz) e mixato e prodotto da Silvano Meneghelli.
I CABle21 ri-nascono nel 2021. Dopo che molti anni fa le esigenze di una vita da costruire avevano spento le luci sul gruppo originario, due dei componenti, GAZZA e ORLENZ, si sono rincontrati e, pur vivendo in luoghi molto distanti tra loro, hanno deciso di rimettersi a fare musica.
Da quel momento è stato subito chiaro che le vite e le esperienze alle spalle trovavano nella composizione dei pezzi il modo migliore di esprimersi, l’urgenza di dare suoni e parole a quello che circonda per entrare più profondamente dentro di sé e nel mondo. Le composizioni si sono susseguite di getto.
Poi c’è stato l‘incontro con ZILVA, bassista e appassionato di mixing e con lui il gruppo ha trovato un’altra sponda per avere un feedback su ciò che si produceva e la tecnica necessaria per completare i pezzi.
Terminato il primo album, la vena compositiva non si è arrestata e il gruppo continua a lavorare sempre più affiatato e determinato. La musica dei CABle21 trova le sue radici nel cosiddetto post-punk degli anni Ottanta e primi anni Novanta, ma in essa si trovano tracce di tutto ciò che la band ha ascoltato in questi anni e che si riconosce nei generi più svariati, perché i gioielli non hanno genere