Tag: hip hop

LOWAVE

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Nato nel 2000 a Monza, Alessandro Franchetti, in arte LOWAVE, si esprime con la musica fin da piccolo. Grazie al pianoforte in casa della nonna paterna scopre il suo amore per l’espressione artistica. Le sue radici italo-spagnole lo portano a ispirarsi a una vasta gamma di artisti e di sonorità. 

La sua carriera musicale inizia ricreando per gioco le sue canzoni preferite su un’applicazione del suo tablet, per poi passare a software di produzione veri e propri, dove produce i suoi primi brani originali. Oltre a produrre su pc, suona anche tastiera, chitarra e ukulele in una piccola band da lui fondata. 

Nel 2021 pubblica il suo primo EP insieme a V-Nox, chiamato REP, una piccola raccolta di brani hiphop originali con cui i due artisti vogliono gettare le basi della propria reputazione. 

Nel 2022 pubblica insieme ad altri cinque artisti il disco ARCANA MIXTAPE V.1, un concept album in cui ogni canzone si basa in sonorità e significato su un arcano maggiore delle carte dei tarocchi.

Nel 2023 pubblica il singolo FINISCE COSÌ, dove racconta della fine di una relazione complicata, dove per quanto ci si provi a evitare che succeda, finisce sempre allo stesso modo. L’ultimo singolo pubblicato è FESTA, insieme a STEVA.

Sono un cantautore e produttore, dato che il mio repertorio non è immenso solitamente suono con un collettivo di ragazzi della mia zona, abbiamo suonato allo Zeguina di Monza, organizzato live al Gasoline Cafè di Lissone, suonato al Ronkostock di Ronco Briantino e performato per l’apertura dello skate park di Lissone





SARA & THE SYNTHOMATICS

SARA & THE SYNTHOMATICS
SARA & THE SYNTHOMATICS
SARA & THE SYNTHOMATICS
SARA & THE SYNTHOMATICS




THE SYNTHOMATICS nasce come un collettivo che unisce diversi musicisti e esperienze artistiche. Fin dai loro primi lavori, la band ha dimostrato versatilità, muovendosi tra vari generi e collaborazioni. I loro primi due EP, ‘Fresh and The Synthomatics’ del 2016 e ‘Synthomatology’ del 2017, hanno segnato l’inizio di un percorso musicale che ha catturato l’attenzione del pubblico e della critica; nel 2018, la band ha sperimentato una nuova fase, collaborando con il rapper Tenko Bloodlaire nel suo EP solista ‘Standing on the Real Side’.

Nel 2022 si apre un nuovo capitolo (Sara & Synthomatics) con la collaborazione con la cantante Sara Rotunno. La voce di Sara, con il suo background accademico jazzistico e le collaborazioni con artisti del calibro di Achille Lauro e Mario Rosini, ha portato una nuova dimensione al suono dei Synthomatics. Questo nuovo capitolo ha già dato i suoi frutti, con la pubblicazione dell’album ‘Take Care’ e la prestigiosa vittoria al bando PugliaSound nel 2023. La formazione prevede Sara Rotunno alla Voce, Andrea Loliva al Piano, Paolo Clemente al basso, Mattia Caforio alla Batteria e Nanni Teot alla Tromba. La produzione in studio è affiancata da un’intensa attività live che li porta a calcare diversi palchi, tra concerti stand alone e Festival m condividendo il palco con nomi quali Ana Tijoux, Willy Peyote, Piotta, Studio Murena, Davide Shorty, Extra Polo, The Beatnuts, ecc

I nostri live sono un’esperienza unica e coinvolgente, caratterizzata dalla diversità musicale e dall’interazione con il pubblico. Siamo una band composta da cinque membri: voce, basso, batteria, tastiere e tromba. A volte si unisce anche un rapper, aggiungendo una dimensione ulteriore al nostro sound. Il nostro repertorio è principalmente inedito, ma inseriamo qualche cover quando è opportuno. Musicalmente, ci muoviamo tra nu soul, nu jazz, funk e afrobeat, con molta improvvisazione strumentale e atmosfere psichedeliche.

Le parti funk sono più ballabili e, quando è presente il rapper, ci sono anche momenti hip hop che rendono il live ancora più dinamico e vario. Durante i nostri concerti, ci piace improvvisare e giocare con le atmosfere, passando da momenti di pura energia a sezioni più rilassate e contemplative. Questo rende ogni performance unica, anche per noi. Capita di coinvolgere musicisti presenti allo show (specie se Fiati o Rapper), invitandoli a fare uno o due brani con noi. Nel complesso, i nostri live sono un viaggio musicale che porta il pubblico attraverso vari stati d’animo e generi, mantenendo sempre alta l’energia e l’entusiasmo. Ogni concerto è un’esperienza nuova, sia per noi che per chi ci ascolta.





GOLIARDO




GOLIARDO è lo pseudonimo di RICCARDO BUONO, classe 2003 proveniente dalla provincia di Napoli. Inizia ad appassionarsi alla musica verso i 13-14 anni, semplicemente provando a imparare a suonare la chitarra da autodidatta per passatempo, e più o meno ci riesce: forti le influenze di Beatles, David Bowie, Pink Floyd, Doors e Smiths prevalentemente in questo periodo.

Continua poi studiando pianoforte, ampliando il repertorio quindi anche a quello classico, con ispirazioni principali quelle di Satie, Liszt, Debussy, Ravel, Bach. Soltanto successivamente inizierà a scrivere musica propria col presupposto di non precludersi, a prescindere, a nessun genere musicale: indie, soft rock, surf punk, cantautorato, rap, pop, hyperpop, musica classica, elettronica.

La voce utilizzata in modo acceso, coinvolgente e comprensibile e la scrittura tanto psichedelica e liminale quanto diretta e sputata senza retorica sono le caratteristiche fondamentali della sua musica, che tenta di oscillare sempre tra l’estremo folle e rabbioso e quello invece più calmo, preciso e meditativo nel descrivere il dettaglio, dopo averlo osservato con attenzione.

Ad aprile 2024 esce il suo primo singolo “15”, pubblicato con BruTaLabel,

dalle sonorità indie ed elettroacustiche, che mette in luce già una bozza di tutte queste caratteristiche sopracitate.

La scelta del nome GOLIARDO ben si addice alla capacità di Riccardo di passare dall’ironia alla profondità con una certa spontaneità, ma in realtà ha a che fare con l’apprezzamento per una scrittrice italiana del ‘900, GOLIARDA SAPIENZA appunto, dopo la lettura del suo libro “L’arte della gioia”.

Quello su cui cerco di concentrarmi maggiormente, anche magari a discapito di una perfezione, precisione e pulizia totale ed esemplare, è il contatto col pubblico, empatizzare e coinvolgere, anche tramite improvvisazione e/o vero e proprio coinvolgimento diretto (qualche volta è capitato, quando ovviamente il contesto lo permetteva), permettendo quindi a tutti di poter essere protagonisti senza stare lì ad autoidolatrarmi.





MOTIVI PER LITIGARE



Il progetto MOTIVI PER LITIGARE nasce a metà 2017 come band di accompagnamento del rapper Modo che- dopo 15 anni di esperienza solista- sentiva la necessità di nuovi stimoli.

Già dalla prima prova l’idea di base è stata accantonata e i Motivi per litigare hanno iniziato a jammare e comporre materiale completamente nuovo.

A oggi, dopo qualche aggiustamento di formazione, i Motivi Per Litigare sono: Roberto Modolo alla voce, Fabio Zamuner e Ettore Baccichet alle chitarre, Alberto Buzzi al basso, Guido Morossi alla batteria e Giovanni Demetrio Verardo alle percussioni.

Il nome Motivi per litigare fa scherzosamente (ma non troppo) riferimento alla difficoltà di conciliare individualità diverse e ben definite, sia in ragione delle eterogeneità anagrafiche (si va dai 21 ai 37 anni) che del differente background musicale dei componenti (che spazia dal rap al metal, dal funky all’hard rock, passando per l’elettronica e il reggae).”

Due chitarre, un basso, una batteria, molte percussioni e un rapper (che canta!), con un sacco di influenze diverse e tanti, tanti, Motivi Per Litigare.





ELEMENTO UMANO



Il progetto ELEMENTO UMANO nasce dalla volontà di mettere in risalto ogni imperfezione e insicurezza che ostacolano o rallentano il processo creativo: siamo sempre più abituati alle performance vocali perfette, quasi robotiche, a produzioni musicali iper quantizzate, a contenuti che raccontano di uomini talmente sicuri di sé da non sembrare umani.

In questo marasma in cui basta premere un tasto e accendere un plug-in per eliminare gli errori, le note stonate, i dubbi, l’obiettivo è quello di spegnere la macchina e riaccendere l’umanità, descrivendola in tutte le sue sfaccettature più controverse, fallaci, a volte incoerenti ma non per questo poco interessanti.

La musica resta sempre al centro del progetto: lo studio di vari strumenti, l’attrazione per l’arrangiamento e la produzione unite alla scrittura intima e sincera, tracciano un percorso introspettivo in cui l’autore racconta se stesso senza maschere ispirandosi ad artisti italiani molto noti negli ultimi vent’anni (Caparezza, Silvestri e Jovanotti).