MYLE

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Sono nato a Parma nel giorno più freddo dell’inverno più freddo della memoria recente: 22 gennaio 1984. Cresciuto tra echi e ispirazioni di Verdi, Bodoni, Bertolucci, Correggio, Parmigianino, nel cuore della nebbia e di quella che oggi chiamano la Food Valley, anche se per me è ancora la corte di ‘900, o il caseificio della Tragedia di un Uomo Ridicolo.

Vivo in Costa Azzurra ora, dopo anni di trasferimenti tra Parma, Berlino, New York, Sardegna, Friuli, Lago di Como. Ho lavorato in mezza Europa come musicista, ma questa era un’altra vita.

Nato e cresciuto coi cantautori italiani e americani. Da Dylan in su, anzi, in giù, perché ancora penso che come quello lì non nascerà più nessuno.

Dopo anni di tour e concerti, collaborazioni esaltanti, albe e autostrade tra Italia, Francia, Germania, Stati Uniti e Inghilterra, nel 2013 mi sono accorto di voler qualcosa di diverso, qualcosa che si chiama ispirazione. Forse ero stanco di suonare sempre e solo canzoni altrui, dovevo sviluppare meglio la mia idea di musica. Ero stuck in the middle, giusto per esagerare con le citazioni.

Quasi dieci anni lunghissimi di “ora lo faccio”, di scoperte e innamoramenti: Lucio Dalla e Peter Gabriel su tutti, e tanta elettronica, tanta scrittura, più ricerca sul suono. Avevo bisogno di sentirmi più contemporaneo, io che avevo dedicato 29 anni al folk-rock, sentivo il bisogno di interpretare il mio tempo. Quasi dieci anni con 12 traslochi, e ogni volta la mia anima, o quello che più le somiglia, era più lontana. Quasi dieci anni per ritrovarmi in musica.





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